Alessandro Brenci
Alessandro Brenci | |
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Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 24 maggio 1924 – 9 novembre 1926 |
Legislatura | XXVII |
Gruppo parlamentare | Popolare |
Sito istituzionale | |
Membro della Consulta nazionale del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 25 settembre 1945 – 24 giugno 1946 |
Gruppo parlamentare | Popolare/DC |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in ingegneria |
Professione | Ingegnere |
Alessandro Brenci | |
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Nascita | Acquapendente, 10 marzo 1894 |
Morte | Acquapendente, 22 gennaio 1970 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Reparto | 94º Reggimento fanteria "Messina" |
Anni di servizio | 1914-1920 |
Grado | Capitano |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Alessandro Brenci (Acquapendente, 10 marzo 1894 – Acquapendente, 22 gennaio 1970) è stato un ingegnere, politico e antifascista italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della prima guerra mondiale[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque ad Acquapendente, provincia di Viterbo, il 10 marzo 1894, figlio di Giuseppe e di Giulia Celli.[1] Studente presso la facoltà di ingegneria dell'università di Roma interrompe gli studi per arruolarsi volontario nel Regio Esercito nel 1914.[1] Dopo aver frequentato un corso per allievi ufficiali di complemento nell'aprile 1915 diviene sottotenente dell'arma di fanteria, assegnato in servizio presso il 94º Reggimento fanteria.[3] Alla data dell'inizio della guerra con l'Impero austro-ungarico, il 24 maggio 1915 valica il confine italiano per addentrarsi in territorio nemico.[1] Comandante del plotone esploratori, in seguito alle brillanti azioni di guerra a Monfalcone e sul monte Cosich (24-30 giugno 1915) viene decorato con una medaglia d'argento al valor militare.[1] Nel dicembre di quell'anno è insignito di una prima una medaglia di bronzo al valor militare a Santa Lucia, e promosso tenente nel maggio 1916 ottiene una seconda medaglia di bronzo al valor militare a Zagara, il 16 agosto.[1] Assunto il comando della 8ª Compagnia, il 3 maggio 1917, nella zona di Vertojba, ricevette un encomio solenne, tramutato poi in croce di guerra al valor militare, e in giugno la promozione a capitano per merito di guerra.[1] Un mese dopo, al comando di un gruppo di volontari sulla Sella dl Dol,[3] viene gravemente ferito ad una gamba da una bomba a mano e nonostante la ferita guida una decisa reazione ad un attacco nemico.[4] Condotto al posto di medicazione una volta terminato il combattimento subì l'amputazione del piede, e con Decreto Luogotenenziale del 3 gennaio 1918 gli venne concessa la medaglia d'oro al valor militare a vivente.[4] Collocato in congedo assoluto per la conseguente invalidità nel marzo 1920, nel dicembre dello stesso anno conseguì presso l'Ateneo romano la laurea in ingegneria civile, e nel 1921 entra come ispettore alle Ferrovie dello stato.[1] Organizzatore dei reduci di guerra cattolici fin dal 1917 viene eletto deputato alle elezioni del 1924 della XXVII Legislatura. Per la sua partecipazione alla secessione dell'Aventino è dichiarato decaduto dal mandato politico nel novembre 1926 per atto del Governo.[1] Nel dicembre 1929, dimesso d'autorità dall'impiego per il suo antifascismo, si ritira a vita privata, dedicandosi alla libera professione.[1] Entrato di diritto alla Consulta nazionale nel 1946 e riammesso nel 1949 nell’Amministrazione Ferroviaria con il grado di ispettore capo, prestandovi servizio fino al collocamento a riposo.[1] Si spegne ad Acquapendente il 22 gennaio 1970.[1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1917, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 92.
- Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1917. L'anno terribile: Dalla Bainsizza alla sorpresa strategica di Caporetto, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alessandro Brenci
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alessandro Brenci, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Brenci, Alessandro, su Combattenti Liberazione.
- 5579 - Lastra al Capitano Alessandro Brenci – Fano (PU), su Pietre della Mamoria.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90217999 · SBN IEIV045420 |
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