Abu 'Ali al-Khayyat
Abū ʿAlī al-Khayyāṭ, noto anche in Occidente come Albohali (in arabo أبو علي الخياط?; Baghdad, 770 circa – 835 circa[1]), è stato un astrologo arabo, studente di Masha'allah ibn Athari[2].
In alcuni libri in latino il laqab "al-Khayyāṭ" (il sarto), con cui di solito è indicato nel mondo arabo, è storpiato in Alghihac, oppure è tradotto letteralmente come sarcinator, cioè "sarto".
Fu autore della celebre opera astrologica Kitāb al-mawālid (tr. "Il libro delle nascite"), che fu tradotto in latino da Platone Tiburtino nel 1136, e ancora da Giovanni da Siviglia nel 1153. Quest'ultima traduzione fu stampata a Norimberga nel 1546 sotto il titolo Albohali Arabis astrologi antiquissimi ac clarissimi de iudiciis nativitatum liber unus antehac non editus. Cum privilegio D. Iohanni Shonero concesso[2] e ristampata nel 1549 sempre a Norimberga, da Giovanni Montano, con una dedica di Joachim Heller a Filippo Melantone.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Benjamin N. Dykes, Book of Nine Judges, Minneapolis, Cazimi Press, 2011, p. 6, ISBN 9781934586204.
- ^ a b M.T. Houtsma, E. van Donzel, E.J. Brill's first encyclopaedia of Islam 1913-1936; p.875, Brill.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Albohali, De iudiciis natiuitatum, a cura di A. Ḫaiyāṭ, J. Heller, Norimberga, Ioannis Montani, 1549.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Albohali, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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