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Athlītikī Enōsis Kōnstantinoupoleōs - Wikipedia Vai al contenuto

Athlītikī Enōsis Kōnstantinoupoleōs

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(Reindirizzamento da AEK Atene)
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Athlītikī Enōsis Kōnstantinoupoleōs (disambigua).
A.E.K.
Calcio
Kitrinomavri (Giallo-neri)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Giallo, nero
SimboliAquila bicipite
Dati societari
CittàAtene
NazioneGrecia (bandiera) Grecia
ConfederazioneUEFA
Federazione HFF
CampionatoSouper Ligka Ellada
Fondazione1924
ProprietarioGrecia (bandiera) Marios Iliopoulos
PresidenteGrecia (bandiera) Evangelos Aslanidis
AllenatoreArgentina (bandiera) Matías Almeyda
StadioStadio Agia Sophia
(32 500 posti)
Sito webwww.aekfc.gr
Palmarès
10 campionati greciCampionato grecoCampionato grecoCampionato greco
Titoli di Grecia13
Trofei nazionali16 Coppe di Grecia
2 Supercoppe di Grecia
1 Coppa di Lega greca
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

L'Athlītikī Enōsis Kōnstantinoupoleōs (in greco Αθλητική Ένωσις Κωνσταντινουπόλεως?, Unione sportiva di Costantinopoli), internazionalmente conosciuta come AEK o, impropriamente, AEK Atene, è una società polisportiva greca di Atene, con sede nel sobborgo di Nea Filadelfia. Il club è preminentemente noto per la sua sezione di pallacanestro e per quella calcistica. Quest'ultima milita nella massima divisione del campionato greco, cui ha partecipato dalla sua fondazione e da cui è retrocessa una sola volta, nel 2012-2013.

Fondato nel 1924 da rifugiati greci provenienti da Costantinopoli dopo la guerra greco-turca, il club fa parte, insieme alle rivali Olympiacos e Panathīnaïkos, del gruppo di squadre di calcio più titolate del paese. In particolare l'AEK ha vinto 13 campionati di massima serie, 16 coppe, 2 supercoppe nazionali e una Coppa di Lega, per un totale di 32 trofei nazionali.

L'emblema del club, un'aquila a due teste, è quello dei Paleologi, ultima dinastia a regnare sull'impero bizantino di cui Costantinopoli (oggi la turca Istanbul) era capitale.

Nelle competizioni europee vanta come miglior risultato la semifinale di Coppa UEFA 1976-1977, nella quale fu eliminata dalla Juventus. Fu inoltre il primo club greco a partecipare alla UEFA Champions League, prendendo parte alla prima edizione del torneo, nel 1992-93. In Coppa dei Campioni il miglior risultato sono i quarti di finale, raggiunti nel 1968-69. Anche in Coppa delle Coppe l'AEK ha raggiunto due volte i quarti di finale, nel 1996-97 e nel 1997-98.

Il club fu fondato il 13 aprile 1924 ad Atene da alcuni rifugiati greci fuggiti da Costantinopoli a seguito della guerra greco-turca del 1919-22.

Il gruppo di esuli si riunì nel negozio di articoli sportivi di Emilios e Menelaos Ionas e fondò l'AEK con il proposito di dare un luogo di ritrovo dove esercitare lo sport e lo studio alle centinaia di immigrati (precipuamente da Costantinopoli, nome greco di Istanbul, e dall'Anatolia) stabilitisi nei sobborghi di Atene (Nea Filadelfia, Nea Ionia, Nea Chalkidona, Nea Smyrnī). Il primo incontro calcistico del neonato club fu una vittoria 2-0 contro l'Aias Athinon.

La popolarità della neonata squadra di calcio crebbe velocemente negli anni venti, oscurando quella di altri club fondati da immigrati greci provenienti dall'Asia minore, come il Paniōnios e l'Apollōn Smyrnīs. Non possedendo un campo, l'AEK giocava le sue partite in diversi impianti intorno ad Atene. Il primo presidente della società, Konstantinos Spanoudis (1871-1941), un giornalista vicino all'allora Primo Ministro greco Eleutherios Venizelos, fece una petizione al governo affinché mettesse a disposizione un terreno atto alla costruzione di un nuovo stadio. Nel 1926 venne donato al club un terreno, un tempo destinato ad ospitare rifugiati, nei pressi di Nea Filadelfia. I membri dell'AEK iniziarono ad utilizzare quel terreno per gli allenamenti e già nel 1930 la proprietà passò al club. Venizelos approvò presto un progetto per la costruzione di quello che sarebbe stato l'impianto casalingo dell'AEK per oltre 70 anni, lo Stadio Nikos Goumas. La prima gara giocata nel nuovo stadio, nel novembre 1930, fu un'amichevole contro l'Olympiakos terminata 2-2.

Nel 1928 Panathinaikos, Olympiakos e AEK avevano intrapreso una disputa con la federazione calcistica nazionale (nata nel 1926), decidendo di ritirarsi dal campionato regionale ateniese[1] e di formare un'alleanza detta Podosfairikes Omades Kentrou (POK). Durante il periodo della controversia, la POK organizzava amichevoli tra le squadre a essa aderenti e diverse squadre europee. Nel 1929 comunque la disputa si risolse con il ritorno dell'AEK e delle altre squadre nella Federcalcio greca e la nascita del campionato nazionale.

Nel 1931-1932 l'AEK vinse la sua prima Coppa di Grecia, sconfiggendo l'Arīs Salonicco per 5-3 nella finale. Fra i giocatori di quella squadra vi erano Kostas Negrepontis, Kleanthis Maropoulos, Tryfon Tzanetis, Michalis Delavinias, Giorgos Mageiras e Spyros Sklavounos. I successi degli anni trenta giunsero al culmine con il primo double campionato-coppa del 1938-1939.

Sotto la guida dell'allenatore Kostas Negrepontis, ex-giocatore del club, l'AEK vinse nuovamente il campionato nel 1939-1940. Sotto la guida dell'inglese Jack Bimby, il gruppo dell'AEK, formato da giocatori esperti come Maropoulos, Tzanetis, Delavinias e Mageiras, uniti a giovani come Kostas Poulis, Giorgos Goulios, e Pavlos Emmanoualidis, conquistò la Coppa di Grecia negli anni 1949 e 1950, battendo rispettivamente il Panathinaikos per 2-1 e l'Aris per 4-0.

L'AEK vinse anche il campionato regionale ateniese del 1950; tuttavia gli spareggi per il titolo panellenico non vennero disputati, dal momento che molti giocatori erano impegnati in un ritiro di lunga durata con la Nazionale greca.

I primi anni cinquanta videro la nascita di un'altra generazione di ottimi giocatori come Giannīs Kanakīs, Andreas Stamatiadis ed il portiere Stelios Serafeidis, i quali, insieme ai già citati Poulis ed Emmanoualidis, nel 1955-1956 portarono l'AEK ad un'altra vittoria della coppa nazionale, ottenuta battendo l'Olympiakos 2-1 in finale. Il 1957 fu l'anno del debutto di uno dei più grandi attaccanti greci dell'epoca, Kōstas Nestoridīs. Giunto dal Panionios nel 1956, Nestoridis fu costretto a saltare tutta la stagione a causa di una disputa tra i due club, relativa al suo trasferimento. Nel 1957-1958 e nel 1958-1959 vinse il titolo di capocannoniere del campionato, anche se ciò non fu sufficiente per dare all'AEK alcun titolo.

Con Kostas Nestoridis centravanti fisso della squadra anche nei primi anni sessanta (miglior cannoniere del campionato dal 1957-1958 al 1962-1963) e con l'acquisto, nel 1962, di un'altra punta, Dīmītrios Papaïōannou (che diventerà recordman di presenze e reti nel club), l'AEK tornò alla vittoria in campionato nella stagione 1962-1963. Noto con il diminutivo di Mimis, Papaioannou fu l'autore delle due reti che, nella gara di spareggio contro il Panathinaikos, valida per il titolo, portarono il risultato sul 3-3. L'AEK conquistò così il suo primo campionato del dopoguerra grazie alla miglior media realizzativa. Guidata dall'ungherese Jenő Csaknady, la squadra campione poteva contare sui veterani Nestoridis, Serafeidis e Stamatiadis, ma anche su Alekos Sofianidis, Stelios Skevofilakas, Giorgios Petridis, Manolis Kanellopoulos, e Miltos Papapostolou.

A questo titolo di campionato si aggiunsero, negli anni successivi (1963-1964 e 1965-1966), due vittorie nella coppa nazionale. Con il ritorno di Csaknady sulla panchina della squadra, nel 1968 e con alcuni ottimi giocatori come Kostas Nikolaidis, Giorgos Karafeskos, Panagiotis Ventouris, Fotis Balopoulos, Spyros Pomonis, Alekos Iordanou, Nikos Stathopoulos e Andreas Papaemmanouil, l'AEK vinse nuovamente il campionato, dopo soli cinque anni e con relativa facilità, diventando, l'anno successivo, la prima squadra ellenica in grado di raggiungere i quarti di finale della Coppa dei Campioni.

Gli arrivi del portiere Stelios Konstantinidis e di Apostolos Toskas rinforzarono la squadra, che poté così vincere nuovamente il campionato, quinto della sua storia, nel 1970-1971. Nello stesso anno l'AEK conquistò anche il trofeo non ufficiale della supercoppa, battendo 4-2 ai rigori l'Olympiakos dopo che l'andata, al Pireo, era terminata 2-2 e il ritorno a Nea Filadelfia 1-1.

Nel 1974, Loukas Barlos prese la presidenza della società e, con l'aiuto del tecnico cecoslovacco František Fadrhonc, costruì una delle migliori squadre nella storia dell'AEK. Il "periodo d'oro" sotto la gestione Barlos vide l'arrivo di alcuni giocatori ritenuti tra i migliori ad aver vestito la maglia giallo-nera. Chrīstos Ardizoglou, Giōrgos Dedes, Giorgios Skrekis, i tedeschi Walter Wagner e Timo Zahnleiter, Dionysis Tsamis, Pantelis Nikolaou, Petros Ravousīs, il serbo Dušan Bajević, Takīs Nikoloudīs, Stefanos Theodoridis, Christos Itzoglou e Nikos Christidis, furono alcuni giocatori che contribuirono a rendere la squadra una delle migliori dell'epoca anche in campo europeo.

L'AEK (a destra) scende in campo il 6 aprile 1977 allo stadio Comunale di Torino, per la semifinale di andata della Coppa UEFA contro la Juventus: è tuttora il miglior risultato raggiunto dai gialloneri in campo europeo.

Capitanato da Mimis Papaioannou, l'AEK della stagione 1976-1977 raggiunse le semifinali di Coppa UEFA, prima squadra greca a riuscirvi. Dopo aver sconfitto la Dinamo Mosca (Unione Sovietica) 2-0, il Derby County (Inghilterra) 2-0 e 3-2, la Stella Rossa (Jugoslavia) 2-0 e il QPR (Inghilterra) 3-0 e 7-6 ai rigori, l'AEK dovette arrendersi in semifinale alla Juventus, squadra che allora dominava in Italia. La Juventus vinse poi quella coppa, primo trofeo europeo della sua storia.

Fu proprio a metà degli anni settanta che l'AEK mise sotto contratto uno dei migliori attaccanti greci, Thomas Mavros. Parte della squadra che aveva raggiunto le semifinali di Coppa UEFA, esplose in modo definitivo negli anni successivi: aggiudicandosi il titolo di miglior realizzatore del campionato nel 1977-1978 e nel 1978-1979, con 22 e 31 reti rispettivamente, diede un contributo decisivo agli ateniesi, che centrarono nel 1978 il double campionato-coppa. L'arrivo dal Panathinaikos di Dimitris Domazos e di Kōstas Eleutherakīs permise all'AEK di chiudere il decennio più vincente della sua storia con un altro campionato vinto nel 1978-1979.

Con alla presidenza Loukas Barlos, lo Stadio Nikos Goumas venne finalmente completato con l'aggiunta della tribuna coperta, attuale sede del principale gruppo di tifosi dell'AEK, l'Original 21. Una nuova generazione di campioni, provenienti dalle giovanili della squadra, fece il suo debutto in questo periodo: Stelios Manōlas, Spyros Ekonomopoulos, Vangelis Vlachos e Lysandros Geōrgamlīs.

Con l'arrivo del nuovo presidente Michalis Arkadis e dell'allenatore austriaco Helmut Senekowitsch, l'AEK vinse la Coppa di Grecia 1982-1983, battendo il PAOK per 2-0 nello stadio Olimpico di Atene, appena inaugurato. Thomas Mavros e lo storico capitano Vangelis Vlachos furono i marcatori.

Nello stesso periodo la società dava la caccia al titolo nazionale: lo riconquistò dopo dieci anni di digiuno, nella stagione 1988-1989. Guidato dall'ex-giocatore Dušan Bajević, l'AEK poté finalmente rimettere le mani sul titolo dopo il big match all'Olimpico di Atene contro i diretti rivali dell'Olympiakos: Takis Karagiozopoulos fu l'autore della rete che risolse la partita a favore dei giallo-neri (1-0). Nello stesso anno arrivò pure la vittoria nella supercoppa, ai rigori contro il Panathinaikos, dopo che i 120' regolamentari avevano visto le due squadre impattare sull'1-1.

Dopo le due vittorie con Bajević, l'AEK fu in grado di costruire un'altra squadra vincente, una delle migliori della sua storia. Con Stelios Manōlas alla guida, il club ateniese, che vantava in rosa giocatori come Toni Savevski, Daniel Batista, Vaios Karagiannīs, Vasilīs Dīmītriadīs, Giōrgos Savvidīs, Alekos Alexandris e Refik Šabanadžović, dominò il calcio greco dei primi anni novanta con tre titoli nazionali consecutivi (1991-1992, 1992-1993 e 1993-1994) e una Coppa di Grecia (1989-1990), in finale contro l'Olympiakos, superato per 3-2.

Nella stagione 1994-1995 l'AEK, battendo gli scozzesi del Rangers nel preliminare, divenne la prima squadra ellenica a prendere parte alla fase a gironi della Champions League; venne così inserita nel gruppo D con Ajax, Milan ed Austria Salisburgo. I due soli punti conquistati in sei incontri non permisero ai greci di passare il turno: a qualificarsi per i quarti furono invece Ajax e Milan, le due squadre che avrebbero raggiunto la finale (vinta poi dall'Ajax).

Con Michalis Trochanas alla presidenza e Dušan Bajević in panchina, l'AEK vinse la coppa nazionale nel 1995-1996. Al termine della stagione Bajević lasciò la panchina dei giallo-neri per accasarsi ai rivali dell'Olympiakos e Petros Ravousīs ne prese il posto, portando la squadra alla vittoria della sua seconda supercoppa greca (agosto 1996), ottenuta ancora ai rigori contro il Panathinaikos. Nel 1996-1997, lo stesso Ravousis guidò l'AEK all'undicesima Coppa di Grecia, ottenuta nuovamente ai rigori contro il Panathinaikos.

L'inizio degli anni novanta, il periodo più ricco di sempre quanto a trofei, vide l'arrivo in squadra di nuovi talenti come Demis Nikolaidis, Christos Kostis, Vassilis Tsiartas, Christos Maladenis, Andreas Zikos e Michalis Kasapis. Demis Nikolaidis, in particolare, declinò offerte economicamente più vantaggiose da parte di Olympiakos e Panathinaikos, preferendo firmare per il club di cui era tifoso sin dall'infanzia. Divenne un idolo della tifoseria, anche grazie ai suoi 125 gol per i giallo-neri. Nelle stagioni 1996-1997 e 1997-1998 l'AEK raggiunse i quarti di finale della Coppa delle Coppe.

Nel 1998-1999, proprio al culmine dei bombardamenti che la NATO stava effettuando sulla Jugoslavia, l'ex-presidente del club Dimitris Melissanidis organizzò un'amichevole con il Partizan, a Belgrado. Come gesto di compassione e solidarietà verso il popolo serbo, i giocatori e lo staff dell'AEK rifiutarono di obbedire all'embargo posto dalla stessa NATO e si recarono a Belgrado per giocare l'incontro. La gara si chiuse sul punteggio di 1-1 e dopo soli 60 minuti di gioco, dal momento che centinaia di tifosi serbi invasero pacificamente il terreno di gioco per abbracciare i giocatori.

Il nuovo millennio

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L'AEK vinse la sua dodicesima coppa nazionale nel 1999-2000, sotto la guida dell'allenatore Giannis Pathiakakis. Nella finale venne battuto lo Iōnikos per 3-0 con reti di Nikolaidis, Petkov e Maladenis. Il comitato per il fair play della FIFA assegnò poi un premio allo stesso Nikolaidis, dal momento che aveva ammesso davanti all'arbitro che una rete da lui segnata era stata realizzata di mano.

La squadra continuò la serie di ottimi successi terminando il campionato 2001-2002 in prima posizione, a pari punti con l'Olympiakos; tuttavia il club del Pireo poté festeggiare grazie alla miglior differenza reti, impedendo all'AEK di vincere il dodicesimo titolo. Gli ateniesi, comunque, riuscirono ad avere una piccola rivincita battendo l'Olympiakos nella finale di Coppa di Grecia e vincendo il tredicesimo trofeo.

Nonostante i successi sul campo, il periodo successivo viene ricordato per il ritorno in panchina di Dušan Bajević nell'estate 2002, un trasferimento non molto apprezzato da una parte della tifoseria giallo-nera. Sotto la guida di Bajević, l'AEK raggiunse la fase a gironi della Champions League 2002-2003 eliminando i ciprioti dell'APOEL. Inserito nel gruppo A insieme a Roma, Real Madrid e Genk, l'AEK stabilì un singolare primato, pareggiando tutte le 6 gare disputate. Con soli sei punti, però, non riuscì a superare il turno.

Gli arrivi di Nikos Liberopoulos e del cipriota Ioannis Okkas sembrarono ridare al club la possibilità di competere a buoni livelli a dispetto dei problemi economici via via più gravi. Le modeste prestazioni fornite sul campo, però, furono inferiori ai problemi sorti fuori dal campo di gioco. Nel 2004, dopo una discussione con il presidente del club Chrysostomos Psomiadis, il capitano Nikolaidis venne lasciato libero di andarsene: si accasò in Spagna, all'Atlético Madrid. Nello stesso anno anche l'allenatore Bajević, contestato dai tifosi, preferì andarsene rescindendo il contratto dopo una partita con l'Īraklīs.

Nell'estate di quell'anno l'AEK fu costretto a vendere o a svincolare diversi giocatori: ad andarsene furono Vassilis Borbokis, Grigorios Georgatos, Theodōros Zagorakīs, Michalīs Kapsīs, Michalis Kasapis, Michel Kreek, Vasilīs Lakīs, Vassilis Tsiartas e Ioannis Okkas; rimasero invece Kōstas Katsouranīs, fresco campione d'Europa e Nikos Liberopoulos. Persi i migliori giocatori, e ormai sull'orlo della bancarotta, la squadra ateniese doveva evitare la retrocessione nelle serie inferiori.

La presidenza di Demis Nikolaidis, la retrocessione e la rinascita

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Nel 2004 la società venne acquistato da una cordata di uomini d'affari con a capo Demis Nikolaidis, che pochi anni prima aveva ricoperto il ruolo di attaccante per la squadra ateniese. La nuova presidenza si impegnò a pagare i debiti e permise all'AEK di assicurarsi nuovamente l'iscrizione al campionato. In panchina ritornò Fernando Santos, mentre nuovo direttore tecnico divenne Ilija Ivić.

La stagione 2004-2005 si chiuse al terzo posto; in quella successiva la squadra giallo-nera si classificò al secondo posto in campionato, raggiungendo al contempo la finale della coppa nazionale, persa però contro l'Olympiakos per 3-0.

L'annata 2006-2007 fu caratterizzata dall'arrivo del nuovo allenatore Llorenç Serra Ferrer, proveniente dal Betis: guidato dal tecnico spagnolo, l'AEK concluse nuovamente al secondo posto il campionato di massima divisione, ribattezzato Souper Ligka Ellada. In campo europeo prese parte alla Champions League, riuscendo a qualificarsi per la fase a gironi dopo aver superato l'Hearts nel terzo turno preliminare. La fase a gironi si concluse con un terzo posto dietro Milan e Lille, piazzamento valido solo per il ripescaggio nei sedicesimi di finale della Coppa UEFA: qui la squadra venne definitivamente eliminata dall'Europa per mano del Paris Saint-Germain.

Per la stagione 2007-2008 la società si assicurò il trasferimento di giocatori come Rivaldo, Ismael Blanco e Rodolfo Arruabarrena. In campionato la squadra raggiunse il secondo posto per la terza volta consecutiva, sempre dietro all'Olympiakos, mentre il contemporaneo cammino in Europa, dopo l'eliminazione al terzo turno preliminare di Champions League, continuò in Coppa UEFA fino all'eliminazione nei sedicesimi di finale dopo la doppia sfida con il Getafe.

Nell'estate 2010, il ritorno di alcuni giocatori come Traïanos Dellas e Nikos Liberopoulos e del tecnico Manuel Jiménez Jiménez, insieme anche al centrocampista Pantelīs Kafes, permise all'AEK di vincere la sua 14ª Coppa di Grecia. Il 6 ottobre 2011, Nikos Kōstenoglou è tornato all'AEK Atene per un secondo mandato, firmando un contratto di due anni. La società l'ha nominato come suo nuovo allenatore, rimpiazzando Jiménez[2].

Al termine della stagione 2012-2013, l'AEK retrocede per la prima volta nella sua storia. A causa dei problemi economici, non può iscriversi al campionato di Football League, ma è ammesso alla terza divisione, la Football League 2. Il 27 aprile del 2014 il club è promosso in Football League vincendo il Gruppo 6 di Football League 2 con 4 giornate di anticipo rispetto alla fine della stagione, grazie alla vittoria per 2-0 sul campo dell'AE Kifissia.

Nella stagione 2014-2015 l'AEK ottiene la promozione nella massima divisione greca dopo aver vinto il proprio girone e successivamente il play-off di categoria.

La stagione 2015-2016, la prima nella massima serie dopo la retrocessione, è molto positiva: terzo posto e vittoria in Coppa di Grecia. Nel 2016-2017 l'AEK perde la finale di Coppa di Grecia. La stagione 2017-2018 vede il ritorno della squadra al vertice del campionato greco con la vittoria del dodicesimo titolo nazionale, il primo dopo ventiquattro anni[3], e una nuova sconfitta in finale di Coppa di Grecia. Nell'annata seguente l'AEK riesce a superare i turni preliminari di Champions League e si qualifica per la fase a gironi, ma l’avventura europea si conclude dopo sei sconfitte in altrettante partite del girone; in Coppa di Grecia viene nuovamente sconfitta in finale. Nella stagione 2019-2020 la squadra arriva ancora una volta in finale di coppa nazionale, dove viene sconfitta dall'Olympiakos per 1-0. Dopo due stagioni deludenti con un quarto e un quinto posto, nel 2022-2023 l'AEK torna a vincere il campionato cinque anni dopo l'ultima volta, vincendo anche la sedicesima Coppa di Grecia nella stessa stagione.

Cronistoria dell'Athlītikī Enōsis Kōnstantinoupoleōs

Vince la Coppa di Grecia (1º titolo).
Vince la Coppa di Grecia (2º titolo).

Campionato non disputato o non terminato

Finalista in Coppa di Grecia.
Vince la Coppa di Grecia (3º titolo).
  • 1949-1950
Vince la Coppa di Grecia (4º titolo).

Finalista in Coppa di Grecia.
Vince la Coppa di Grecia (5º titolo).

Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.
Vince la Coppa di Grecia (6º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Coppe.
Vince la Coppa di Grecia (7º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Coppe.
Eliminato nei quarti della Coppa dei Campioni.

Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA.
Semifinalista in Coppa UEFA.
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA.
Vince la Coppa di Grecia (8º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Coppa dei Campioni.
Finalista in Coppa di Grecia.
Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.

Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Vince la Coppa di Grecia (9º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Coppe.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel secondo turno della Coppa dei Campioni.

Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel secondo turno della Champions League.
Eliminato nel primo turno della Champions League.
Finalista in Coppa di Grecia.
Eliminato nella fase a gironi della Champions League.
Finalista in Coppa di Grecia.
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Coppe.
Vince la Coppa di Grecia (10º titolo).
Eliminato nei quarti della Coppa delle Coppe.
Vince la Coppa di Grecia (11º titolo).
Eliminato nei quarti della Coppa delle Coppe.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA.
Vince la Coppa di Grecia (12º titolo).

Eliminato nel quarto turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel quarto turno della Coppa UEFA.
Vince la Coppa di Grecia (13º titolo).
Eliminato nella prima fase a gironi della Champions League.
Eliminato nel quarto turno della Coppa UEFA.
Eliminato nella prima fase a gironi della Champions League.
Eliminato nella fase a gironi della Coppa UEFA.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Finalista in Coppa di Grecia.
Eliminato nella fase a gironi della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA.
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA.
Eliminato nel secondo turno preliminare della Coppa UEFA.
Finalista in Coppa di Grecia.
Eliminato nella fase a gironi dell'Europa League.

Eliminato nella fase a gironi dell'Europa League.
Vince la Coppa di Grecia (14º titolo).
Eliminato nella fase a gironi dell'Europa League.
Retrocesso in Gamma Ethniki.
Promosso in Football League.
Promosso in Souper Ligka Ellada.
Vince la Coppa di Grecia (15º titolo).
Eliminato nel terzo turno preliminare dell'Europa League.
Finalista in Coppa di Grecia.
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi dell'Europa League.
Finalista in Coppa di Grecia.
Eliminato nella fase a gironi della Champions League.
Finalista in Coppa di Grecia.
Eliminato nei playoff dell'Europa League.
Finalista in Coppa di Grecia.
Fase a gironi dell'Europa League.
Semifinale della Coppa di Grecia.
Eliminato nel secondo turno di qualificazione della Conference League.
Quarti di finale della Coppa di Grecia.
Vince la Coppa di Grecia (16º titolo).
Ottavi di finale della Coppa di Grecia.

Colori e simboli

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La bandiera dell'Impero bizantino in uso dal 1259 fino alla caduta del 1453

Lo stemma dell'AEK rappresenta un'aquila bicipite (Δικέφαλος Αετός - Dikefalos Aetos) su uno sfondo giallo. Quando l'AEK fu fondata dai rifugiati da Costantinopoli e dall'Anatolia, negli anni seguenti la Guerra greco-turca e lo scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia, l'emblema e i colori furono scelti per ricordare la patria: esso rappresenta infatti la bandiera dell'Impero bizantino sotto la dinastia dei Paleologi (1259-1453), di cui l'ultimo sovrano Costantino XI Paleologo (1449-1453) che era morto difendendo Costantinopoli, fu il simbolo del risorgimento greco contro gli ottomani.

Evoluzione della divisa

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Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1924
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1927
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1929
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1931
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1933
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1935
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1937
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1947
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1948
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1957
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1963
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1966
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1974
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1976
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1979
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1984
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1989
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1995
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
2002
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
2004
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2006 1st Kit[4]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2006 2nd Kit
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
2007-2008 1st Kit[5]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
2007-2008 2nd Kit[6]
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
2007-2008 3rd Kit[7]
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
divisa casalinga 2008-2009
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
divisa da trasferta 2008-2009
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
3a divisa 2008-2009
Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio olimpico Spyros Louīs.

Dal 2003 il club gioca le sue partite interne nello stadio olimpico Spyros Louīs; l'impianto, inaugurato nel 1982 e capace di contenere 69 618 spettatori, aveva già ospitato il club tra il 1985 e il 1987. Nella sua storia è stato inoltre teatro di vari eventi, tra i quali spiccano le Olimpiadi di Atene del 2004 (per ospitarle subì una profonda ristrutturazione e l'aggiunta di una copertura particolare progettata dal celebre architetto Santiago Calatrava), oltre a tre finali di Coppa dei Campioni-Champions League e ad una di Coppa delle Coppe.

Storicamente il club è però legato allo stadio Nikos Goumas, intitolato all'omonimo ex presidente dell'AEK. Costruito a Nea Filadelfeia nel 1930 e contenente 24 729 spettatori, è stato seriamente danneggiato dal terremoto che colpì Atene il 7 settembre 1999, venendo infine demolito nel 2003. Nel 2017 sono partiti i lavori per costruire un nuovo stadio nello stesso posto del Nikos Goumas, che sarà completato nel 2020. Dopo alcuni ritardi, finalmente nel settembre 2022, l'AEK si è trasferita nel suo nuovo stadio di Stadio Agia Sophia.

Allenatori e presidenti

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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell'A.E.K. (Atene, calcio).

Di seguito è riportata la lista degli allenatori[8] che si sono succeduti alla guida del club nella sua storia.

Allenatori

I presidenti che si sono succeduti alla dirigenza del club

Presidenti
  • 1924-1932 Grecia (bandiera) Konstantinos Spanoudis
  • 1932-1933 Grecia (bandiera) Alexandros Strogilos
  • 1933-1935 Grecia (bandiera) Konstantinos Sarifis
  • 1935-1937 Grecia (bandiera) Konstantinos Theofanidis
  • 1937-1938 Grecia (bandiera) Konstantinos Chrisopoulos
  • 1938-1940 Grecia (bandiera) Vassilios Fridas
  • 1945-1949 Grecia (bandiera) Emilios Ionas
  • 1949-1950 Grecia (bandiera) Spiridon Skouras
  • 1950-1952 Grecia (bandiera) Georgios Melas
  • 1952 Grecia (bandiera) Eleutherios Venizelos
  • 1952-1957 Grecia (bandiera) Georgios Chrisafidis
  • 1957-1963 Grecia (bandiera) Nikolaos Goumas
  • 1963-1966 Grecia (bandiera) Alexandros Makridis
  • 1966 Grecia (bandiera) Georgios Toubalidis
  • 1966-1967 Grecia (bandiera) Michail Trikoglou
  • 1967 Grecia (bandiera) Emmanuil Calitsounakis
  • 1967-1968 Grecia (bandiera) Kosmas Kiriakidis
  • 1968-1969 Grecia (bandiera) Ilias Georgopoulos
  • 1969-1970 Grecia (bandiera) Georgios Chrisafidis
  • 1970-1973 Grecia (bandiera) Kosmas Chatzicharalabous
  • 1973 Grecia (bandiera) Dimitrios Avramidis
  • 1973-1974 Grecia (bandiera) Ioannis Theodorakopoulos
  • 1974-1981 Grecia (bandiera) Loukas Barlos
  • 1981-1982 Grecia (bandiera) Andreas Zafiropoulos
  • 1982-1983 Grecia (bandiera) Michalis Arkadis
  • 1983-1984 Grecia (bandiera) Eleftherios Panagidis
  • 1984-1988 Grecia (bandiera) Andreas Zafiropoulos
  • 1988-1991 Grecia (bandiera) Efstratios Gidopoulos
  • 1991-1992 Grecia (bandiera) Konstantinos Generakis
  • 1992-1993 Grecia (bandiera) Dimitrios Melissanidis
  • 1993-1994 Grecia (bandiera) Ioannis Karras
  • 1994-1995 Grecia (bandiera) Dimitrios Melissanidis
  • 1995-1997 Grecia (bandiera) Michalis Trochanas
  • 1997 Grecia (bandiera) Georgios Kiriopoulos
  • 1997 Grecia (bandiera) Alexis Kougias
  • 1997-1998 Grecia (bandiera) Lakis Nikolaou
  • 1998-1999 Grecia (bandiera) Konstantinos Generakis
  • 1999-2000 Grecia (bandiera) Stefanos Mamatzis
  • 2000-2001 Grecia (bandiera) Cornilios Sirchaouz
  • 2001 Grecia (bandiera) Filonas Antonopoulos
  • 2001-2003 Grecia (bandiera) Charilaos Psomiadis
  • 2003-2004 Grecia (bandiera) Ioannis Granitsas
  • 2004-2008 Grecia (bandiera) Demis Nikolaidis
  • 2008-2010 Grecia (bandiera) Nikos Thanopoulos
  • 2010-2012 Grecia (bandiera) Stavros Adamidis
  • 2012- Grecia (bandiera) Andreas Dimitrelos
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'A.E.K. (Atene).

Vincitori di titoli

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Competizioni nazionali

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1938-1939, 1939-1940, 1962-1963, 1967-1968, 1970-1971, 1977-1978, 1978-1979, 1988-1989, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 2017-2018, 2022-2023
1931-1932, 1931-1932, 1948-1949, 1949-1950, 1955-1956, 1963-1964, 1965-1966, 1977-1978, 1982-1983, 1995-1996, 1996-1997, 1999-2000, 2001-2002, 2010-2011, 2015-2016, 2022-2023
1989, 1996
1989-1990
2014-2015
2013-2014 (gruppo 6)

Competizioni regionali

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1939-1940, 1942-1943, 1945-1946, 1946-1947, 1949-1950

Altri piazzamenti

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Secondo posto: 1932-1933, 1945-1946, 1957-1958, 1958-1959, 1959-1960, 1964-1965, 1966-1967, 1969-1970, 1974-1975, 1975-1976, 1980-1981, 1987-1988, 1989-1990, 1995-1996, 1996-1997, 1998-1999, 2001-2002, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008, 2015-2016, 2023-2024
Terzo posto: 1953-1954, 1963-1964, 1965-1966, 1971-1972, 1982-1983, 1984-1985, 1985-1986, 1990-1991, 1997-1998, 1999-2000, 2000-2001, 2002-2003, 2004-2005, 2010-2011, 2018-2019, 2019-2020
Finalista: 1947-1948, 1952-1953, 1978-1979, 1993-1994, 1994-1995, 2005-2006, 2008-2009, 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019, 2019-2020
Semifinalista: 1939-1940, 1951-1952, 1967-1968, 1970-1971, 1975-1976, 1980-1981, 1985-1986, 1991-1992, 1992-1993, 2002-2003, 2003-2004, 2004-2005, 2020-2021
Finalista: 1992, 1993, 1994
Semifinalista: 1976-1977
Finalista: 1966-1967

Statistiche e record

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Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali

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Campionati nazionali

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Dalla stagione 1959-1960 alla 2022-2023 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Alpha Ethniki / Souper Ligka Ellada 62 1959-1960 2022-2023 62
Football League 1 2014-2015 1
Gamma Ethniki 1 2013-2014 1

Tornei internazionali

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Alla stagione 2020-2021 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[10]:

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League 16 1963-1964 2018-2019
Coppa delle Coppe 6 1964-1965 1997-1998
Coppa UEFA/UEFA Europa League 26 1972-1973 2020-2021

Statistiche individuali

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Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Michalis Kasapis a quota 66, mentre il miglior marcatore è Ntemīs Nikolaïdīs con 26 gol[10].

Statistiche di squadra

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A livello internazionale la miglior vittoria è per 6-0, ottenuta contro il Grevenmacher nel turno preliminare della Coppa UEFA 2001-2002, mentre la peggior sconfitta è il 7-2 subito contro il Monaco nel primo turno della Coppa dei Campioni 1963-1964[10].

Rosa 2024-2025

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N. Ruolo Calciatore
1 Albania (bandiera) P Thomas Strakosha
2 Camerun (bandiera) D Harold Moukoudi
3 Grecia (bandiera) C Stavros Pīlios
4 Polonia (bandiera) C Damian Szymański
5 Marocco (bandiera) C Nordin Amrabat
6 Danimarca (bandiera) C Jens Jønsson
7 Trinidad e Tobago (bandiera) A Levi García
8 Serbia (bandiera) C Mijat Gaćinović
9 Argentina (bandiera) A Erik Lamela
10 Svizzera (bandiera) C Steven Zuber
11 Mauritania (bandiera) C Aboubakary Koita
12 Grecia (bandiera) D Lazaros Rota
13 Messico (bandiera) C Orbelín Pineda
14 Haiti (bandiera) A Frantzdy Pierrot
16 Grecia (bandiera) C Sōtīrīs Tsiloulīs
18 Perù (bandiera) D Alexander Callens
N. Ruolo Calciatore
19 Svezia (bandiera) C Niclas Eliasson
20 Grecia (bandiera) C Petros Mantalos
21 Croazia (bandiera) D Domagoj Vida
22 Spagna (bandiera) C Paolo Fernandes
23 Croazia (bandiera) D Robert Ljubičić
24 Grecia (bandiera) D Gerasimos Mītoglou
25 Grecia (bandiera) C Kōstas Galanopoulos
28 Iran (bandiera) D Ehsan Hajsafi
29 Inghilterra (bandiera) D Moses Odubajo
37 Argentina (bandiera) C Roberto Pereyra
69 Grecia (bandiera) P Dimitrios Goumas
81 Grecia (bandiera) P Angelos Angelopoulos
91 Italia (bandiera) P Alberto Brignoli
99 Grecia (bandiera) P Geōrgios Theocharīs
Austria (bandiera) P Cican Stanković
Francia (bandiera) C Anthony Martial

Staff tecnico

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Staff dell'area tecnica
  1. ^ All'epoca infatti non esisteva ancora un campionato nazionale greco e i tornei venivano organizzati solo su scala regionale. Il torneo più importante era quello della regione di Atene, l'Attica.
  2. ^ Announcement, su aekfc.gr. URL consultato il 6 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2011).
  3. ^ AEK Atene campione di Grecia dopo 24 anni: respinto il ricorso del PAOK, goal.com, 23 aprile 2018.
  4. ^ AEK 2006 home jersey, su sportarena.gr. URL consultato il 14 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  5. ^ AEK 2007 home jersey, su sportarena.gr. URL consultato il 14 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  6. ^ AEK 2007 away jersey, su sportarena.gr. URL consultato il 14 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  7. ^ AEK 2007 3rd jersey Archiviato il 5 aprile 2014 in Internet Archive.
  8. ^ AEK Athen » Storia Allenatore, in calcio.com. URL consultato il 5 settembre 2019.
  9. ^ (EN) Rino Martini, su Football.aek.com. URL consultato il 18 novembre 2020.
  10. ^ a b c AEK Athens FC, in www.uefa.com. URL consultato il 4 settembre 2019.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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