Isabella Bendidio
cantante italiana
Isabella Bendidio (Ferrara, 13 settembre 1546 – dopo il 1610) è stata una cantante e nobildonna italiana.
Biografia
modificaNacque da Nicolò Bendidio (o Bendedei) e da Alessandra Rossetti.
Isabella, insieme alla sorella Lucrezia, partecipò al Concerto delle donne. L'educazione ricevuta, insieme alle sorelle Eleonora, Taddea, Annina e la stessa Lucrezia, fu indirizzata per l'amore delle arti[1].
Sposò il 1º luglio 1573[2] Cornelio I Bentivoglio, un nobile appartenente alla famiglia dei Bentivoglio, di quasi trent'anni più anziano; fu la madre del cardinale Guido Bentivoglio e del marchese Enzo Bentivoglio, che furono i primi patrocinatori del compositore e musicista ferrarese Girolamo Frescobaldi.
Discendenza
modificaDal matrimonio con Cornelio I Bentivoglio nacquero[3]:
- Annibale (c. 1575 - in battaglia in Fiandra, 1595);
- Giovanni (1576 - 1610), cavaliere dell'Ordine di Malta dal 1582, uomo d'arme al servizio della Spagna;
- Enzo (25 novembre 1578[2]-1639), 3º marchese di Gualtieri dal 1619 al 1634 e successivamente marchese di Scandiano dal 1634 al 1639, che sposò Caterina Martinengo;
- Guido (4 ottobre 1579[2]-1644), cardinale di Santa Romana Chiesa;
- n.n., nato il 25 aprile 1582[2];
- n.n., battezzato il 30 agosto 1583[2];
- Ginevra (... - 28 settembre[4] 1651), sposò in prime nozze nel 1604 Pio I Torelli d'Aragona Visconti, conte di Montechiarugolo e successivamente nel 1618 Marcantonio Martinengo, Signore di Urago d'Oglio.
Note
modifica- ^ Enciclopedia Treccani online, su treccani.it.
- ^ a b c d e conte Annibale Romei, Angelo Solerti, Ferrara e la corte estense nella seconda metà del secolo decimosesto, S. Lapi, 1900, p.LXVII.
- ^ L. Tettoni, F. Saladini, Teatro araldico, ovvero Raccolta generale delle armi ed insegne gentilizi e delle piu illustri e nobili casate ... Volume 5, Wilmant e figli, 1846.
- ^ Ginevra Bentivoglio
Collegamenti esterni
modifica- Anthony Newcomb. "Lucrezia Bendidio", Grove Music Online, ed. L. Macy (accessed July 5, 2006), grovemusic.com Archiviato il 16 maggio 2008 in Internet Archive.
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