Hakushū Kitahara
Hakushū Kitahara, (北原 白秋?, Kitahara Hakushū), pseudonimo di Kitahara Ryūkichi (北原 隆吉?, Kitahara Ryūkichi) (Yanagawa, 25 gennaio 1885 – Kamakura, 2 novembre 1942), è stato un poeta giapponese, che influenzò la poesia giapponese moderna con il suo stile estetico e simbolico[1].
Biografia
modificaKitahara studiò letteratura inglese presso l'Università di Waseda a Tokyo, dove si interessò alla poesia di Shimazaki Tōson (1872-1943).[2]
Gli esordi letterari di Kitahara furono influenzati dalle sue frequentazioni avute a Nagasaki, dove incontrò i discendenti dei cristiani dei secoli XVI e XVII, osservando e studiando i riti, le credenze e le tradizioni.[3]
Nel 1906 divenne membro dello Shinshisha ("Associazione di nuovi poeti") e pubblicò poesie nella sua rivista Myōjō ("Stella luminosa"), che lo mise in luce come un giovane poeta emergente.[1]
Nel 1908 fondò, insieme ad altri letterati, il Pan no Kai ("La società Pan"), in disaccordo con il Naturalismo, che era molto diffuso e apprezzato nell'ambiente letterario in quel momento.[1]
L'anno seguente collaborò con la rivista letteraria Subaru ("Le Pleiadi"), dove pubblicò alcune sue poesie.[2]
La sua prima raccolta si intitolò Jashūmon ("La religione eretica, 1909), il nome che identificava il cristianesimo ai tempi delle persecuzioni durante l'epoca Tokugawa (徳川時代?, Tokugawa jidai, 1603-1868). La raccolta incluse numerose poesie riguardanti il cristianesimo diffuso in Giappone dai missionari, nei secoli XVI e XVII.[3][4]
Nel 1911 pubblicò Omoide ("Ricordi"), un'altra antologia di poesie che riscosse un buon successo, incentrata sui ricordi del mondo visto con i suoi occhi di bambino,[1][4] e due anni dopo la sua più importante e apprezzata raccolta poetica, intitolata Tokyo keibutsu-shi ("Poesie su Tokyo", 1913), che si caratterizzò sia per la brillante ispirazione sia per lo stile armonioso.[3]
Kitahara ebbe la passione per i viaggi, trascorrendo gran parte della sua vita, e in particolare durante la sua pensione, in viaggio in tutto il Giappone, la Cina e la Corea.[4]
Un'altra sua passione furono le relazioni con le donne, e nel 1912 ebbe qualche problema perché fu accusato di adulterio.[4]
Nel 1918 gli fu chiesto di creare canzoni per bambini da pubblicare sulla rivista letteraria Akai Tori ("Uccelli rossi"), e da quel momento si dedicò per tutta la sua carriera anche a comporre canzoni per bambini, tra le quali, nel 1919, la raccolta Tonbo No medama ( "Gli occhi della libellula") e nel 1922 Kodomo no Kuni ("Paese dei bambini").[2]
Il 1940 fu l'anno della sua consacrazione letteraria, dato che fu nominato membro dell'Accademia delle Arti del Giappone.[4]
Nel 1937 si ammalò di diabete; gradualmente la sua salute peggiorò, Kitahara diventò quasi completamente cieco, e morì dopo pochi anni, il 2 novembre 1942 a causa delle complicanze del diabete.[2]
Durante la sua carriera letteraria, Kitahara compose sia poesie tradizionali, tanka e haiku, sia moderne, shuntaishi, ispirate alla poesia occidentale;[3] Kitahara ha innovato la poesia tanka introducendo un nuovo stile simbolico e decadente e ha fondato una rivista tanka, intitolata Tama.[1]
La città di Yanagawa dedica a Kitahara un festival ogni novembre.[4]
Opere principali
modifica- Jashūmon (邪宗門), poesie, 1909;
- Omoide (思ひ出), poesie, 1910;
- Kiri no Hana (桐の花), poesie, 1913;
- Tombo no Medama (とんぼの眼玉), poesie per bambini, 1919;
- Mazā Gūsu (まざあ・ぐうす), traduzioni di poesie dall'inglese, 1921;
- Usagi no Dempō (兎の電報), filastrocche, 1921;
- Kodomo no Mura (子供の村), filastrocche, 1926;
- Midori no Shokkaku (緑の触覚), saggio, 1929.
Note
modifica- ^ a b c d e (EN) Kitahara Hakushū, su britannica.com. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ a b c d (EN) Kitahara Hakushū [collegamento interrotto], su lalitteraturejaponaise.com. URL consultato il 28 agosto 2018.
- ^ a b c d le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 272.
- ^ a b c d e f (ES) El poeta Kitahara Hakushu, su japan-experience.es. URL consultato il 28 agosto 2018.
Bibliografia
modifica- (EN) Margaret Benton Fukasawa, Kitahara Hakushu: His Life and Poetry, East Asia Program Cornell University, 1993.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Hakushū Kitahara
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hakushū Kitahara
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Kitahara Hakushū, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Hakushū Kitahara (musica per videogiochi e anime), su VGMdb.net.
- (EN) Spartiti o libretti di Hakushū Kitahara, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Hakushū Kitahara, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Hakushū Kitahara, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Hakushū Kitahara, su MyAnimeList.
- (DE, EN) Hakushū Kitahara, su filmportal.de.
- (EN) Kitahara Hakushu Birthplace Munisipal Folk Museum, su kurumenmon.com. URL consultato il 2 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2017).
- (JA) Kitahara Hakushu Memorial Museum, Yanagawa, su hakushu.or.jp.
- (JA) Kitahara Hakushu Memorial Museum, Yanagawa, su members2.jcom.home.ne.jp. URL consultato il 2 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2006).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17342486 · ISNI (EN) 0000 0000 8096 6729 · Europeana agent/base/61900 · LCCN (EN) n81104285 · GND (DE) 118944436 · BNF (FR) cb12616372t (data) · J9U (EN, HE) 987007429171105171 · NDL (EN, JA) 00032140 |
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