Giuseppe Fancelli (tenore)
Giuseppe Fancelli (Firenze, 24 novembre 1833 – Firenze, 23 dicembre 1887) è stato un tenore italiano del XIX secolo.[1][2]
Molto apprezzato per le doti vocali all'epoca, ma meno per quelle interpretative, il suo repertorio era basato soprattutto sulle opere di Meyerbeer, Mercadante e specialmente Giuseppe Verdi: fu Radamès alla prima europea dell'Aida di Verdi a Milano nel 1872.[2]
Biografia
modificaNacque nel 1833 a Firenze, figlio di un conciatore di pellame.[2]
Fece il suo debutto come tenore a Milano nel Guglielmo Tell di Rossini, quindi si esibì ad Ancona nel Barbiere di Siviglia di Rossini e in Crispino e la comare di Luigi e Federico Ricci nella stagione 1859-1860.[2]
Fu lodato da Antonio Ghislanzoni nei numeri della Gazzetta musicale del 7 ottobre 1866 per I figli di Borgia e dell'11 ottobre dello stesso anno.[2]
Nel 1866, dopo essersi esibito - nel Trovatore di Verdi - per la prima volta a Verona, fu al teatro del Covent Garden di Londra in varie opere.[2]
Dopo essere stato scritturato per una stagione alla Fenice di Venezia, nel 1870-1871, fece ritorno alla Scala di Milano, dove interpretò Radamès alla prima europea dell'Aida di Verdi l'8 febbraio 1872, sostituendo all'ultimo momento Giuseppe Capponi che soffriva di oftalmia;[3] il grande compositore giudicò scadenti le doti interpretative di Fancelli, pur riconoscendogli un'indiscussa qualità vocale.[2]
Morì nel dicembre 1887 a Firenze.[2]
Note
modifica- ^ Giuseppe Fancelli, su operone.de. URL consultato il 24 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2021).
- ^ a b c d e f g h DBI.
- ^ Giuseppe Verdi e Giulio Ricordi, Carteggio Verdi-Ricordi, EDT srl, 1988, p. 117, ISBN 978-88-85065-05-5.
Bibliografia
modifica- Carmela Idone, FANCELLI, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 44, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Fancelli
Collegamenti esterni
modifica- Fancèlli, Giusèppe, su sapere.it, De Agostini.
- Giuseppe Fancelli, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C..