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Enrico Noris - Wikipedia

Enrico Noris

storico e cardinale italiano

Enrico Noris (Verona, 29 agosto 1631Roma, 23 febbraio 1704) è stato uno storico e cardinale italiano.

Enrico Noris, O.E.S.A.
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Noris
 
Incarichi ricoperti
 
Nato29 agosto 1631 a Verona
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Creato cardinale12 dicembre 1695 da papa Innocenzo XII
Deceduto23 febbraio 1704 (72 anni) a Roma
 

Biografia

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Monumento funebre nella Cattedrale di Verona

Noris nacque a Verona da una famiglia di origine irlandese, e fu battezzato con il nome di Hieronymus (Girolamo), da Alessandro e da Caterina Manzana. All'età di quindici anni fu mandato a studiare al collegio dei gesuiti di Rimini, e in quella città entrò nel noviziato degli Eremitani di Sant'Agostino, OESA, dove prese il nome di Enrico. Il Padre Assistente del suo Ordine in Italia, Celestino Bruni, rimase colpito dall'erudizione del giovane e lo raccomandò all'attenzione del Padre Generale, Fulgenzio Petrelli (1645-1648).[1] Noris fu mandato a studiare teologia presso lo studio generale dell'Ordine di Sant'Agostino a Roma. Visse nella casa del suo Ordine in compagnia di alcuni studiosi di storia secolare ed ecclesiastica, tra i quali il confratello Christian Wulf (Lupus), che esercitò sul giovane Noris una profonda influenza. Insegnò scienze sacre nelle case dell'ordine[2] a Pesaro, Perugia e Padova.[3]

A Padova completò la sua Historia Pelagiana e la Dissertatio de Synodo V oecumenica, due opere che, prima e dopo la sua morte, suscitarono un vespaio di polemiche.[4] Furono stampate a Padova insieme alle Vindiciae Augustinianae nel 1673, dopo essere state approvate da una commissione speciale a Roma. Noris stesso andò a Roma per rendere conto della sua ortodossia davanti alla commissione, e si guadagnò la stima dell'assessore della Congregazione del Sant'Uffizio, mons. Girolamo Casanate.[5]

Papa Clemente X lo nominò qualificatore del Sant'Uffizio, in riconoscimento del suo insegnamento e della sua sana dottrina. Nel 1674, Noris fu nominato teologo di corte del Granduca Cosimo III di Toscana, su raccomandazione di Antonio Magliabechi, il bibliotecario ducale.[6] Cosimo III lo nominò docente di Storia Sacra all'Università di Pisa.

Dopo la pubblicazione delle sue opere, Noris fu accusato di insegnare gli errori di Giansenio e di Baio e la polemica si inasprì a tal punto che nel 1744 le sue opere furono condannate dall'Inquisizione spagnola. Tuttavia la Chiesa respinse sempre queste accuse. In un breve al prefetto dell'Inquisizione spagnola del 31 luglio 1748 papa Benedetto XIV ordinò che il nome di Noris venisse rimosso dalla lista dei libri proibiti, dal momento che le accuse contro di lui non erano mai state provate e che, al contrario, erano state ripetutamente respinte dal Sant'Uffizio e ripudiate dai papi che lo avevano preceduto, che avevano tenuto Noris in grande onore.

Nel 1675 Noris fu ammesso all'Accademia della regina Cristina di Svezia a Roma con il nome di Lucrate Agoretico. Un altro membro era il cardinale Vincenzo Maria Orsini, il futuro Papa Benedetto XIII. Dopo la morte di Cristina nel 1689, fu istituita un'Accademia formale a Roma, l'Accademia dell'Arcadia, di cui Noris fece parte.

Nel 1692 fu nominato primo custode della Biblioteca Vaticana da papa Innocenzo XII.[7] I suoi nemici rinnovarono tuttavia le accuse contro di lui e alcune proposizioni estrapolate dalle Vindiciae furono tacciate di giansenismo. Il Pontefice incaricò allora una commissione teologica di esaminare l'opera, che, nel 1694, fu definitivamente scagionata. Il 12 dicembre 1695 Noris fu nominato Cardinale con il titolo di S. Agostino. Il 6 marzo del 1700 fu nominato Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

Il cardinale Noris partecipò al conclave del 1700 che elesse papa Clemente XI (Albani) il 23 novembre di quell'anno.[8]

Morì a Roma il 23 febbraio 1704, all'età di 72 anni, e fu sepolto nella sua chiesa titolare di Sant'Agostino.

 
Illustrazione alla recensione dell'Annus et epochae syro-macedonum pubblicata sugli Acta Eruditorum del 1690

Le sue opere, a parte alcuni trattati polemici minori, sono molto apprezzate per l'accuratezza e la precisione della ricerca. Oltre a quelle già nominate, le più importanti sono: Annus et Epochae Syro-Macedonum in Vetustis Urbium Syriae Expositae; Fasti Consulares Anonimi e Manuscripto Bibliothecae Caesareae Deprompti; Historia Controversiae de Uno ex Trinitate Passo; Apologia Monachorum Scythiae; Historia Donatistarum e Schedis Norisianis Excerptae; Istoria delle Investiture delle Dignità Ecclesiastiche. Divenne nota la controversia intellettuale che il Noris intrattene con Francisco Macedo avuta attraverso la pubblicazione di numerosi opuscoli e libelli.

 
Annus et epochae Syromacedonum, 1696

Le sue opere sono state spesso ristampate: a Padova, 1673-1678, 1708; a Lovanio, 1702; a Bassano, a cura di Giovanni Lorenzo Berti, 1769. L'Opera Omnia del cardinale fu pubblicata in cinque volumi in-folio dai fratelli Ballerini a Verona tra il 1729 e il 1741.

  1. ^ Giovanni Mario Crescimbeni, Le vite degli Arcadi illustri, vol. 1, Antonio de' Rossi, 1708, p. 201.
  2. ^ Guarnacci I, 449: Cito emenso scientiarum curriculo, quas pius ille Ordo suis Asseclis praescribit, tradendae ipse Philosophiae per biennium praeficitur. Inde viridi in aetate annorum 27. Pisaurum mittitur Theologiae Praeceptor, quod et Perusiae item praestitit. Patavium tandem petit in eodem munere Magistri Theologi.
  3. ^ H. Zazzio in J. L. Berti, OESA, Henrici Norisii Opera Omnia Theologica Tomus Primus (Venice 1769), xiii: Interim annos natus septem supra viginti, quorum unum et alterum in edocendis Philosophiam Syncellitis transegerat, Theologicae scholae praeficitur primum Pisauri, deinde Perusiae. Hoc munere ad quinquennium summa cum laude, atque Augustinianae doctrinae propagatione perfunctus, Romam accitur, Magistrali laurea pro exantlatis laboribus decorandus. Inde Patavium, amplissimum scientiarum Emporium digressus, acceptam tradendae Theologiae provinciam ibidem jubetur persequi...
  4. ^ Giuseppe De Luca, Enrico Noris, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934. URL consultato il 23 maggio 2018.
  5. ^ Crescimbeni, 203
  6. ^ Guarnacci, I, 450.
  7. ^ Enrico Noris, su bibliotecaangelica.beniculturali.it.
  8. ^ Sede Vacante of 1700 (Prof. J.P. Adams)

Bibliografia

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  • Francesco Bianchini, Vita del cardinal Enrico Noris veronese detto Lucrate Agorettico, in Le vite degli arcadi illustri, I, Roma 1708, pp. 199-222.
  • Pietro e Girolamo Ballerini, Vita Norisii nella loro edizione dell'Opera Omnia di Noris, IV (Verona, 1729–41); una vita più breve è premessa all'edizione di Padova, 1708.
  • Vita (Vita Eminentissimi Auctoris), di Hieronymus Zazzerio, OESA, inclusa nell'edizione del 1708 della Historia Pelagiana di Noris (Patavii, 1708); e ristampata in Giovanni Lorenzo Berti, OESA, Henrici Norisii Opera Omnia Theologica Tomus Primus (Venezia 1769).
  • John Paul Adams, Life of Cardinal Enrico Noris, su csun.edu.
  • Louis Ellies Dupin, Henri Noris cardinal, in Nouvelle bibliothèque des auteurs ecclésiastiques, vol. 17, Amsterdam, chez Pierre Humbert, 1711, pp. 146-154.
  • Clarorum Venetorum ad Ant. Magliabechium ... epistolae, I, Firenze 1745.
  • Lettere del Cardinal Noris sopra vari punti di erudizione, scritte a diversi, in appendice a Istoria delle investiture, Mantova 1741;
  • Joannis Bona ... epistolae selectae, Torino 1755, p. 298-306.
  • Mario Guarnacci, Vitae et res gestae Pontificum Romanorum et S. R. E. Cardinalium Tomus primus (Romae: typis Bernabo & Lazzarini 1751), pp. 447–454.
  • Angelo Fabroni, Vitae Italorum doctrina excellentium qui saeculis XVII et XVIII floruerunt, VI, Pisa 1780, pp. 8-121;
  • Giuseppe Lanteri, Postrema Saecula Sex Religionis Augustinianae, III (Tolentino, 1858), 64 sq.
  • Hugo von Hurter, Nomenclator literarius, I (1884), 181.
  • Léon G. Pélissier, "Le card. Henri de Noris et sa correspondence," Studi e documenti di storia e diritto 11 (1890), 25-64; 253-332.
  • Claude Nicaise, Lettres de l'abbé Nicaise au cardinal Noris (1686-1701), Besançon 1903.
  • Carlo Cipolla, Note di storia veronese. Appunti sul card. Enrico Noris da due mss Corsiniani, in Nuovo Archivio veneto, n.s., VII (1904), pp. 126-138.
  • Giuseppe Bolla, Enrico Noris, Bologna 1931;
  • Davide Aurelio Perini, Bibliographia augustiniana cum notis biographicis. Scriptores itali, III-IV, Firenze 1935, pp. 20-27.
  • Agustin M. Martinez, Introducción a la teologia del Cardenal Enrique Noris, Agustino (1631-1704), Santiago de Chile, 1946, OCLC 29261764.
  • Fernando Rojo Martínez, Ensayo bibliográfico de Noris, Bellelli y Berti, in Analecta Augustiniana, XXVI (1963), pp. 294-331.
  • Benigno A. L. van Luijk, Le controversie teologiche nei secoli XVII-XVIII e gli Agostiniani, in Augustiniana, 1963, pp. 201-225, JSTOR 44991831.
  • Michael Klaus Wernicke, Kardinal Enrico Noris und siene Verteidigung Augustins (Würzburg : Augustinus-Verlag, 1973).
  • Maria Pia Donato, Le strane mutazioni di un'identità: il "letterato" a Roma 1670-1750, in Gruppi ed identità sociali nell'Italia di età moderna. Percorsi di ricerca, a cura di B. Salvemini, Bari 1998, pp. 275-314.
  • Roberto Marzocchi, La biblioteca del cardinale Enrico Noris, in Bibliotheca, I (2003), pp. 135-155.
  • Pietro Stella, Il giansenismo in Italia, I, Roma 2006, p. 60 e passim.

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